2003
Concorso scolastico
Il Movimento si rafforza e approfondisce i contenuti culturali ed educativi proponendo un progetto dal titolo: “SII GENTILE NELLA DIFESA DEI TUOI DIRITTI, SII GENTILE NEL RISPETTO DEI TUOI DOVERI”
Copertina della CARTA DEI DIRITTI E DOVERI
dei ragazzi e delle ragazze di Parma
Alla cerimonia di premiazione è intervenuto il Sindaco di Parma Elvio Ubaldi.
Di seguito uno stralcio del discorso:
“Oggi il nostro Consiglio Comunale è stato protagonista di un evento straordinario, perché non è solito in una seduta avere una presenza così numerosa, di ospiti, che saluto, ma straordinario soprattutto per l’atto che ha compiuto, la votazione di un documento, di una carta che ho letto non appena è stata predisposta, prima che venisse iscritta all’ordine del giorno e devo dire che è veramente ammirevole per il contenuto, per la sensibilità e l’intuizione che denota. Una costituzione non è mai la fotografia dell’esistente, non è nemmeno un atto che determini con la sua adozione in modo immediato la realizzazione di ciò che c’è scritto. Essa rappresenta un programma, in qualche modo un atto di fiducia del futuro, rappresenta un atto di volontà che deve essere poi costruito giorno per giorno da tutti. Il Consiglio Comunale lo ha adottato e giustamente, come sottolineavano i colleghi Lavagetto e Guarnieri e come ci ricordava anche il Consigliere Cutaia noi adesso dovremo fare in modo che questo sia conosciuto da tutti, e sia e diventi strumento di impegno e di lavoro per tutti: con l’apertura delle scuole e l’anno scolastico che inizierà nel settembre prossimo, noi contiamo di distribuire questo testo a tutte le scuole e a tutti i ragazzi e le ragazze di Parma, contando su che cosa? Che diventi una vera e propria attività di studio, di impegno e di ragionamento dentro le classi. Dei giovani ma non solo giovani, dei ragazzi ma non solo dei ragazzi. Pensate per le famiglie, alle organizzazioni, alle istituzioni pubbliche: poter rispettare, uniformare i loro comportamenti a quello che c’è scritto qui, sarebbe un risultato che riuscirebbe a compensare molti dei problemi e dei malanni di cui soffre la società di oggi. Però, come dicevo, l’atto che ha compiuto il Consiglio Comunale oggi lo fa diventare un impegno formale di tutta la nostra comunità, ma il realizzarlo poi va ben oltre il potere e le competenze di questo Consiglio. Qui sediamo noi, a volte facciamo cose giuste, a volte ci sbagliamo, a volte siamo molto concordi, a volte per il gusto di una polemica non rinunciamo nemmeno alla bellezza di un evento, però non possiamo fare di più di quello che qui ci è consentito, il resto passa a voi, passa a tutta la città, passa agli insegnanti, alle famiglie… certo, passa anche al nostro impegno per le cose che dobbiamo fare. Diventa un grande programma di Parma e per Parma, e dovremmo fare in modo che diventi programma anche per altre comunità. In questo senso vi siamo grati, forse è una delle non tantissime occasioni nella storia in cui non un’assemblea specializzata, un’assemblea politica, ha scritto e adottato una carta, che è venuta dal sentimento, dall’impegno di una realtà diffusa. Non ce ne sono tante, se pensiamo alla storia non me ne viene in mente nemmeno una di carte costituenti come questa, che siano nate da una sorta di “volontà di base” come si usa dire, e anche per questo è un esempio. Voglio estendere anche il ringraziamento al Rotary, grazie al cui contributo Parma sarà prossimamente sede della 4ª Conferenza Mondiale sulla Gentilezza. E’ un nome non strano, però molto suggestivo: fare una conferenza sulla gentilezza… insomma, che programma è la gentilezza? Eppure, se ci soffermiamo un attimo a pensarci, è straordinaria: se noi riconducessimo tutte le azioni, pubbliche e private al concetto di gentilezza, cioè il principio di essere “gentili” che poi vuol dire essere anche accoglienti, comprensivi e generosi con gli altri, capite che apriremmo un universo straordinario, non solo sul piano della convivenza ma anche sul piano economico. Pensate quanto risparmierebbe, anche in costi pubblici, una “città gentile”, nella quale le persone uniformano i loro comportamenti a questo atteggiamento, anziché con l’accanimento che ha bisogno del potere pubblico per disciplinare i conflitti! Molto del nostro lavoro verrebbe meno, molti dei nostri costi verrebbero meno. Non avremmo più bisogno di controllare tutto, che vada bene… almeno metà delle nostre spese sarebbero risparmiate e potremmo dedicarle ad attività sociali, culturali e di benessere molto maggiori, quindi non è una conferenza da poco. E’ un gran bel programma così come lo è la vostra Carta. Quindi, finito questo piccolo atto, è il caso di dire: “Mettiamoci a lavorare!”. Grazie a voi tutti.”